L’entrata in vigore della riforma fiscale 2009 a partire dal 1° gennaio 2010 ha cambiato le condizioni quadro fiscali. Per tale motivo conviene alle imprese riflettere sulla forma giuridica scelta per l’esercizio delle proprie attività.
Dal 2010 le imprese individuali e le società di persone hanno il beneficio della quota esente per utili pari al 13%. Viene applicata una quota esente di base per utili fino a 30.000 euro, mentre per importi superiori la quota esente viene concessa soltanto per determinati investimenti nelle immobilizzazioni o per l’acquisto di titoli privilegiati. La quota esente è limitata a 100.000 euro per anno imponibile e contribuente.
Anche alle società di persone si applica questo doppio limite per società e per socio. Sono agevolati anche i soci-amministratori di società a responsabilità limitata che possono vantare almeno la quota esente base. In questo modo si ottiene approssimativamente una parità dell’imposizione dei redditi di imprese individuali/società di persone e le srl che distribuiscono utili. L’estensione dell’applicazione della quota esente per gli utili è controbilanciata dall’annullamento dell’imposizione agevolata degli utili non prelevati nel caso delle società che redigono un bilancio d’esercizio.
I vantaggi delle nuove aliquote dell’imposta sul reddito sono particolarmente marcati per le imprese individuali e le società di persone. Nel caso della srl possono essere sfruttate soltanto parzialmente attraverso le retribuzioni degli amministratori. Non si deve tuttavia dimenticare che nell’ipotesi dell’accumulo degli utili di una srl si applica ancora la favorevole imposta sul reddito delle persone giuridiche del 25%.
Risulta tuttavia svantaggiosa per le srl la regola secondo cui in determinati casi di prestazioni individuali, ai fini fiscali, i redditi percepiti non sono attribuiti alla società, ma alla persona che le ha rese. Le retribuzioni dei soci-amministratori sono peraltro sempre più soggette a spese accessorie come l’imposta comunale, il contributo del datore di lavoro all’assicurazione ecc. In un caso la Corte Amministrativa ha perfino sentenziato che la rinuncia a percepire la retribuzione di amministratore costituisce un abuso.
La scelta della forma giuridica che dal punto di vista fiscale conviene di più dipende da alcuni fattori. In linea di massima si può partire dal principio che la forma della srl è più opportuna nel caso di elevato reddito e poche distribuzioni, mentre per le imprese individuali e le società di persone è più conveniente nel caso contrario.