Il Governo Ungherese ha sottoposto al Parlamento le proposte di modifiche all’imposta sul reddito, sul reddito delle persone fisiche e anche proposte che mirano a riscuotere imposte straordinarie dalle società di telecomunicazioni, società energetiche e le catene del commercio al dettaglio.
Imposta sul reddito. Le modifiche, che dovrebbero entrare in vigore all’inizio del 2011, introdurrebbero un’imposta forfetaria a tutte le forme di reddito delle persone fisiche, compresi dividendi e reddito da capitale nonché salari. Attualmente gli ungheresi pagano il 17% di imposta del reddito fino ad un ammontare di 5 milioni di fiorini ed il 32% per redditi superiori a questa soglia. L’importo dei contributi sociali dei datori di lavoro aggiunti alla base imponibile verrebbe dimezzato nel 2001 e del tutto abolito nel 2012.
Le agevolazioni fiscali per le famiglie sarebbero disponibili per famiglie con uno o più figli. Lo Stato pagherebbe anche un aiuto di 10.000 fiorini al mese per ogni figlio a famiglie con uno o due figli mentre famiglie con più figli riceverebbero un importo più alto.
Le associazioni degli imprenditori come l’Associazione degli Industriali ungheresi, i rappresentanti delle piccole e medie imprese IPOSZ, la Camera del Commercio e dell’Industria e l’Associazione degli imprenditori VOSZ hanno accolto con favore le previste misure mentre la Confederazione nazionale dei sindacati ha dichiarato che dell’imposta forfetaria sul reddito delle persone beneficerebbero soltanto i redditi elevati.
Secondo alcuni esperti, le modifiche comporteranno vantaggi per i redditi medi e alti, cioè per i contribuenti che guadagnano più di 4 milioni di fiorini all’anno. Altri analisti ritengono che i maggiori beneficiari della riduzione dell’imposta sul reddito saranno le famiglie più ricche.
Imposta sul reddito delle persone fisiche. Le modifiche proposte e sottoposte al Parlamento dovrebbero introdurre un’imposta forfetaria del 10% di imposta sul reddito delle società a partire dal 2013 al fine di rendere le società più competitive. Le modifiche consentono a società con una base imponibile non superiore a 500 milioni di fiorini di avvalersi dell’imposta preferenziale del 10% a partire dal 2011. La legislazione già predisposta a metà del 2010 consente alle società la cui base imponibile non supera 250 milioni di fiorini di pagare l’aliquota preferenziale già a partire dalla seconda metà dell’anno in corso. Le società con una base imponibile superiore pagano il 19% di imposta sul reddito.
Imposta di crisi. Le proposte a tale riguardo si riferiscono a società del settore della telecomunicazione, agli enti energetici e alle catene del commercio al dettaglio che dovranno pagare l’imposta per il 2010 sulla base del loro fatturato netto del 2009 entro il 20 dicembre.