Secondo la legge belga sull’IVA, l’IVA gravante sulle spese di rappresentanza non è deducibile mentre l’IVA sostenuta in relazione alle spese professionali è deducibile. Nel 2005 la Corte Suprema Belga aveva già sentenziato che l’IVA pagata per spese sostenute nell’ambito dell’organizzazione di un evento a scopo professionale erano deducibili.
L’amministrazione fiscale belga ha riconosciuto la decisione della Corte Suprema ma ha aggiunto al tempo stesso che l’IVA pagata per cibi e per bevande nell’ambito di un evento organizzato per scopi professionali non era deducibile. Questo punto di vista ha causato nuovi dibattiti. Mentre le corti belghe hanno ripetutamente confermato che le spese per cibi e per bevande potevano essere trattate come spese professionali deducibili, l’amministrazione fiscale belga continuava a sostenere il contrario.
Recentemente la Corte Suprema ha risolto questo lungo dibattito per sempre. Il fatto che l’Iva gravante su cibi e bevande non è deducibile non è applicabile secondo la Corte Suprema se riguarda spese di catering che sono considerate spese professionali. A seguito di questa sentenza l’amministrazione fiscale dovrà cambiare la sua posizione.
Pagamenti destinati a paradisi fiscali. A partire dall’anno imponibile 2010, le società devono segnalare su un modulo a parte, che deve essere aggiunto alla dichiarazione dei redditi di residenti e non residenti, pagamenti diretti o indiretti effettuati dal 1° gennaio 2010 a persone stabilite in paradisi fiscali. Questo obbligo di segnalazione si ha soltanto se il totale dei pagamenti effettuati durante il periodo imponibile ammonta ad almeno 100.000 euro.
Per “paradisi fiscali” si intendono gli Stati che durante l’intero periodo imponibile, nel quale il pagamento è effettuato, si trovano sulla lista “grigia” o “nera” dell’OCSE dei paesi che non applicano gli standard di scambio di informazioni “in modo efficiente e sostanziale” e che si trovano sulla lista dei paesi che non applicano tasse o tasse molto basse (aliquota nominale dell’imposta sul reddito inferiore al 10%).
La lista è stata definita da un decreto reale e comprende Abu Dhabi, Ajman, Andorra, Anguilla, Bahamas, Bahrain, Bermuda, British Virgin Islands, Cayman Islands, Dubai, Fujairah, Guernsey, Isle of Man, Jersey, Jethou, Maldive, Federazione della Micronesia, Moldova, Monaco, Montenegro, Nauru, Palau, Ras al Khaimah, Saint-Bartholomew, Sark, Sharjah, Turks and Caicos Islands, Umm al Qaiwain, Vanuatu and Wallis and Futuna.