A sorpresa la locomotiva d’Europa registra una nuova frenata nel mercato del lavoro. A giugno il numero di disoccupati è cresciuto di 9mila unità, toccando un totale di 2 milioni e 916mila persone.
Secondo mese di fila di delusione per gli economisti, che prevedevano un calo. E che, anche stavolta, attribuiscono la dinamica al mancato rimbalzo primaverile a causa dell’inverno mite.
Il tasso di disoccupazione di giugno è rimasto saldo al 6,7%: presto, dunque, per parlare di prime crepe in Germania. Specialmente se lo si confronta con il resto dell’Eurozona: a maggio la media è rimasta ferma all’11,6%.
Nonostante il calo dal 12% dell’anno precedente (segnale quantomeno di una stabilizzazione) il dato Eurostat nasconde al suo interno realtà molto differenti.
Di fianco alle “prime della classe” Germania e Austria, vi sono Paesi come Spagna e Grecia dove il tasso supera il 25%.
Rispetto ad un anno fa c‘è comunque un deciso miglioramento nei Paesi oggetto di salvataggio, Portogallo e Irlanda.
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