L’Unione Europea ha destinato alla Bulgaria, per il periodo 2014-2020, circa 10 miliardi di euro, da impiegare per l’aumento dell’impiego e per supportare uno sviluppo imprenditoriale, dinamico ed innovativo. In questi ultimi anni il Governo bulgaro ha saputo tenere sotto controllo l’inflazione e la spesa pubblica ed il Pil è in crescita.
Le società versano una flat tax del 10%, che rimane una delle più favorevoli in UE e, se presenti in aree periferiche, godono di incentivi fiscali ed esenzioni IVA. La manodopera è altamente specializzata e il suo costo orario è tra i più bassi in UE. I giovani parlano tutti una seconda lingua, l’inglese, e la maggior parte una terza.
Per un investitore straniero risulta interessante il settore dell’ortofrutta e della zootecnia, sia perché settori tecnicamente ancora molto arretrati, sia per la grande disponibilità di terreni di ottima qualità. Le aziende bulgare, sempre di più, importano macchinari speciali per innovare la propria catena produttiva.
Che cosa esporta l’Italia in Bulgaria.
Abbigliamento: abiti confezionati, camice, biancheria, borse, pelletterie
Prodotti per la pulizia: detergenti e saponi
Fertilizzanti
Alimentari: Caffè, Carni conservate, Ortaggi e frutta, freschi e/o lavorati e conservati, semi oleosi, barbatelle di viti, Prodotti lattiero caseari, Prodotti da forno, dolciumi e pasta, Birra, Olio di oliva evo
Alcolici distillati e vino
Macchinari ed autoveicoli
(Fonte: I.m.e.)